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Centro “Policlinico senza fumo”

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Il tabagismo è considerata una malattia cronica e recidivante che provoca danni molto gravi alla salute e che, in Italia, interessa circa il 26-27% della popolazione, percentuale destinata a salire all’87% nei soggetti affetti da un’altra dipendenza altrettanto legale, cioè l’alcolismo.Presso l’Umberto I di Roma è possibile disintossicarsi dalla dipendenza da tabacco di sigaretta seguendo un Programma integrato GTF.

Tra le norme recenti che tutelano la salute anche dei non fumatori, quella del 2015 che proibisce di fumare in auto in presenza di gestanti e bambini, nelle aree antistanti i reparti di ginecologia, ostetricia, pediatria e neonatologia e quella del 2006 che proibisce di fumare anche all’interno e all’esterno delle mura perimetrali di un ospedale!
Essendo una dipendenza, smettere di fumare risulta molto difficile e, pertanto, per riuscirci è necessario prima di tutto decidere volontariamente di volerlo fare.

Una volta deciso, un aiuto concreto si può trovare presso il Centro antifumo del Policlinico Umberto I di Roma (inserito, da circa 4 anni, all’interno del Centro di Riferimento Alcologico della Regione Lazio) dove è possibile seguire un Programma integrato GTF (Gruppo di Fumatori in Trattamento).
“Quello che è importante rilevare è che il Policlinico ha messo su un grosso impegno, relativo proprio ad affrontare questa tipologia di dipendenza, legata a problemi sociali ma anche a problemi psicologici, psichiatrici e medico-biologico. In questo momento, è importante rilevare che a livello regionale l’argomento è particolarmente sentito.” – ha evidenziato il Prof. Mauro Ceccanti, Responsabile del “Centro di Riferimento Alcologico della Regione Lazio” e quindi del Centro “Policlinico senza fumo”.

Prof. Ceccanti, cosa ne pensa della nuova normativa europea che prevede il divieto del fumo sia nelle zone perimetrali esterne che nell’intera area interna di un ospedale?

“Ritengo che questa normativa è particolarmente idonea per prevenire i danni da fumo anche a coloro chi si trovano nei pressi di coloro che fumano. Ovviamente i rischi vanno diminuendo, cioè quelli che corrono più rischi sono le persone che fumano direttamente, però anche tutti gli altri corrono dei rischi. Una categoria di persone particolarmente a rischio, sono coloro che vivono con persone che fumano, perché le mura, i mobili, le tende sono impregnati del fumo di sigaretta.
Quindi, è giusto il rispetto della normativa soprattutto negli ospedali che ospitano pazienti che, in genere, hanno problemi di tumori, respiratori, problemi del faringe, del laringe, cioè tutte quelle patologie provocate proprio dal fumo e, in qualche modo, bisogna tutelarle diminuendo, il più possibile, ai cancerogeni.”

“La dipendenza dalla nicotina è molto complessa,” – ha sottolineato la Dott.ssa Stefania Pasquariello, Psicologa del Centro Antifumo del Policlinico che annualmente segue circa 200 persone che vogliono smettere di fumare – “…e la persona che vuole provare a smettere di fumare, deve fare i conti anche con una gestualità che viene meno e a cui sono legati significati emozionali importanti. Infatti, spesso, la sigaretta rappresenta una pseudo soluzione per i problemi che la persona si vede costretta ad affrontare.”
Abbiamo chiesto alla Dott.ssa Pasquariello ci spiegarci come funziona il Programma GTF e quali risultati si possono ottenere.

“Questo programma, Gruppo di Fumatori in Trattamento, dura un anno e prevede un approccio integrato nel senso che, se non ci sono controindicazioni, proponiamo anche un supporto di tipo farmacologico. Dopo una visita preliminare di tipo medico-psicologico, dove viene valutato anche l’eventuale supporto farmacologico, c’è una fase intensiva che si svolge nell’arco di un mese e mezzo e poi controlli a tre, sei e dodici mesi. Dopo il contatto iniziale, il gruppo si incontra per cinque giorni di seguito, di solito nel tardo pomeriggio, dal lunedì al martedì e si chiede di provare a non fumare per 24 ore; superata questa fase si convoca il gruppo una volta a settimana, per le quattro settimane successive. Trascorsi i 12 mesi, coloro che sono riusciti nell’intento prendono l’ Attestato di non fumatore che rappresenta un riconoscimento importante per i nostri pazienti. In merito ai risultati possiamo dire che quelli nell’immediato vanno ben oltre il 90% ma, i risultati stabili, cioè quelli che si mantengono nel tempo, sono circa il 50% ad un anno. Considerando che per un Centro antifumo il 30 % è già considerato un ottimo risultato, anche se possiamo fare meglio, ci riteniamo soddisfatti al momento.”

Dott.ssa Pasquariello, le sigarette elettroniche, molto reclamizzate negli ultimi due-tre anni e che vediamo ancora utilizzare da qualcuno, rappresentano un metodo per smettere di fumare?

“La sigaretta elettronica può essere considerata un utile supporto nella disassuefazione dal fumo di tabacco, ma lo è nella misura in cui l’obiettivo del paziente è eliminare completamente le dipendenze. Metaforicamente potremmo considerarle il ciuccio che si dà al bambino, se il bambino potesse scegliere starebbe sempre attaccato al seno della mamma, quando però deve essere staccato, il ciuccio può essere un valido supporto.”

Per la prima visita presso il Centro Policlinico senza Fumo è necessario munirsi di un’impegnativa del medico di Base per “Visita generica presso il Centro Policlinico senza Fumo.

Per info e prenotazioni: 06.49972519

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