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Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia

Queste Linee di indirizzo sono state oggetto di apposito accordo tra il Governo, le Regioni, le Province Autonome e le Autonomie locali in sede di Conferenza Unificata del 5 novembre 2015.

Questo è il primo documento ufficiale di programmazione nel settore della grave marginalità in Italia ed è il risultato di un processo di elaborazione bottom-up che ha coinvolto un gruppo di lavoro coordinato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Direzione Generale per l’Inclusione e le Politiche Sociali che si è avvalso della Segreteria Tecnica della Fio.PSD (Federazione Italiana Organismi per le Persone senza fissa dimora) e in cui hanno preso parte: la Commissione Politiche Sociali della  Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, il Ministero delle Infrastrutture  (DG per le politiche abitative) e il Terzo Settore.

“Un percorso – ha dichiarato il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti – che ci ha dimostrato l’importanza di progettare insieme e di mettere a frutto i saperi di ognuno e le esperienze dei territori, in modo da offrire una strumentazione condivisa che consenta di qualificare e uniformare gli interventi in favore delle persone in condizione di grave emarginazione e senza dimora su tutto il territorio nazionale. Partendo da questa prospettiva, appare evidente uno dei più grandi elementi di valore delle di queste Linee di Indirizzo, realizzate con un metodo partecipativo nato dal basso, dalle migliori pratiche dei servizi e dall’azione di coloro che gestiscono quotidianamente in prima linea i casi più gravi di disagio e marginalità.”

In particolare, nel contesto specifico della homelessness, l’approccio proposto è quello cosiddetto housing first, che si pone come obiettivo la creazione di ambiti di vita normalizzanti per le persone, favorendo l’uscita da ambienti marginalizzanti, attraverso la creazione di nuove reti sociali che permettano di passare dalla condizione di utenti a veri e propri cittadini. La pratica che sottende a questo approccio è quella della presa in carico delle persone con particolari fragilità: a partire dal riconoscimento dello stato di bisogno del soggetto, grazie alla regia del servizio sociale. Ciò implica un lavoro attivo volto ad identificare le risorse presenti sul territorio (es. attività di volontariato; palestre; luoghi deputati al tempo libero) e a renderle fruibili per i partecipanti, che vengono sostenuti e accompagnati nell’uscire dalle proprie case.

Per la prima volta in Italia viene varato un Piano Nazionale di lotta alla povertà, dentro il quale si muovono queste Linee di indirizzo e la cui efficacia dipenderà dalla capacità del nostro sistema welfare di riorganizzarsi e rafforzarsi.

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