Prevenzione

Il CRARL cura l’aspetto della prevenzione dei danni connessi all’uso e abuso di alcol, con particolare attenzione alla promozione della salute nella popolazione in generale e in settori specifici della popolazione quali: giovani, donne e anziani.

Gli obiettivi preventivi vengono perseguiti anche attraverso l’attività di formazione del CRARL degli operatori coinvolti a vario titolo nella tutela sociale e psicofisica dei cittadini.

Il CRARL realizza interventi di prevenzione universale, tramite campagne comunicative mirate anche alla disseminazione di informazioni sui corretti stili di consumo, nonché attivando progetti sul campo.

Tra gli altri impegni del CRARL, vi è anche quello di monitorare e analizzare il contesto delle pubblicità di prodotti alcolici (link). Questa attività di monitoraggio e prevenzione richiede particolare impegno ed è compito particolarmente difficile, perché come evidenziato, da un articolo sull’efficacia delle campagne comunicative sulla salute, apparso sul Lancet nel 2010 (Wakefield, Loken & Hornik):

“Ad eccezione di quelle per prevenire la guida in stato d’ebbrezza, le campagne studiate per diminuire il consumo di alcol in generale, hanno avuto sempre poco successo. La maggior parte sono destinate ai giovani, ma i loro effetti potenziali vengono annullati dalle strategie di marketing degli alcolici e dall’idea che bere è una norma sociale.”

Il CRARL invita gli attori impegnati nei programmi preventivi di tenere conto di quanto indicato dalla letteratura per massimizzare la possibilità di incidere sui comportamenti della popolazione, in particolare:

  • Gli interventi preventivi devono essere precoci, per poter agire prima che si cristallizzino nell’individuo credenze normative e atteggiamenti favorevoli ai comportamenti di consumo scorretti e, soprattutto, prima che questi insorgano, dunque in età pre-adolescenziale.
  • I programmi devono puntare allo sviluppo di quelle risorse psicologiche e abilità di vita che proteggono di fronte alla messa in atto di comportamenti a rischio. La sola diffusione di informazioni su quali possano essere i comportamenti più salutari non è sufficiente ad evitare che le persone mettano in atto comportamenti a rischio. La scelta di adottare o meno comportamenti di salute deriva piuttosto dalle possibilità e competenze che ognuno di noi possiede nell’affrontare le situazioni di vita che ci si presentano, gestendo i momenti di stress in modo funzionale.
  • Gli interventi devono tendere a promuovere scelte personali di salute, piuttosto che limitarsi a rimuovere i comportamenti scorretti.
  • Impariamo a contare, 2006: Campagna destinata alle Scuole Medie Superiori di Roma;

  • Vai al massimo, bevi il minimo, 2009: Intervento di prevenzione del bere a rischio, destinato alla popolazione giovanile sul territorio di Roma Capitale;
  • Alcol e anziani, 2011: Intervento di prevenzione e individuazione del bere a rischio nella popolazione anziana del Lazio;
  • Il brindisi può attendere, 2014: Campagna di prevenzione del consumo di alcol in gravidanza;
  • La promozione della salute a scuola, 2010-2015: Progetto destinato agli insegnanti delle scuole medie superiori ed inferiori di Rieti e provincia, in collaborazione con l’Azienda USL di Rieti.