Ricerca: PAE

Numerose evidenze dimostrano che l’esposizione materna in utero all’alcol può essere associata con una grande varietà di anomalie nella prole, come ritardo della crescita pre- e post-natale, dismorfismi facciali distintivi, danni a diversi organi, compreso cuore, rene e scheletro e disfunzione del sistema nervoso centrale, causando deficit cognitivi, iperattività, disturbi del sonno, ecc. Contrariamente alla grande attenzione data all’influenza che i fattori materni hanno sull’esito della gravidanza, poco si sa attualmente sul possibile ruolo svolto dai fattori paterni, in particolare circa l’influenza dell’esposizione paterna all’alcol (PAE) sulle caratteristiche neuro-comportamentali e di sviluppo delle prole. È stato ipotizzato che circa il 75% dei bambini con FAS hanno padri biologici che sono forti bevitori o alcolisti. Questi dati suggeriscono che le anomalie nella prole attribuite all’influenza di effetti teratogeni dell’alcol assunto per via materna sono anche il risultato dell’esposizione paterna, ciò implica che le anomalie riscontrate possono essere dovute o sono aggravate dall’uso-abuso paterno di alcol. In un recente studio condotto su un modello murino è stato dimostrato che l’esposizione paterna prenatale ad alcol è in grado di influenzare i livelli di fattori di crescita chiave per lo sviluppo e il corretto funzionamento cerebrale nonché di indurre una maggiore suscettibilità agli effetti gratificanti dell’alcol anche a concentrazioni che risultano invece inefficaci nella prole non esposta a livello prenatale all’etanolo per via paterna.